Disidratazione? No, grazie! Dieci cose da non fare per non rischiare di disidratarsi

Fonte Margherita

La temperatura atmosferica elevata, lo svolgimento di attività fisica prolungata, la presenza di condizioni patologiche particolari, lo stato di salute e le abitudini alimentari sono fattori che incidono in modo importante sul nostro livello di idratazione, e di conseguenza sul nostro benessere.

Sappiamo che il nostro corpo è formato per circa il 55-65% di acqua (la percentuale varia a seconda del sesso, dell’età e del peso corporeo), ed è fondamentale che questa percentuale non scenda mai sotto il livello di guardia. Un’oscillazione del 2-3% della quantità di acqua presente nel nostro corpo è fisiologicamente connessa con la dieta e con lo svolgimento delle normali attività quotidiane, ma se la perdita di acqua raggiunge il 5-6% il corpo va incontro a una condizione pericolosa: la disidratazione, ovvero la carenza di acqua nell’organismo.

La disidratazione può essere provocata da molti fattori: al primo posto c’è la sudorazione eccessiva, seguita da condizioni patologiche come il vomito, la diarrea o il diabete, dall’assunzione di diuretici o lassativi o da un’alimentazione scorretta, troppo ricca di proteine, di alcool o di sale.

Quando il corpo si disidrata cominciano a manifestarsi alcuni sintomi che si aggravano progressivamente. È molto importante essere in grado di riconoscere subito questi campanelli di allarme e intervenire in modo tempestivo, reintegrando la quantità di liquidi dispersi, per evitare che la situazione degeneri. I sintomi più precoci della disidratazione sono la sete (che però è un fattore soggettivo e che per alcune categorie di persone, come bambini e anziani, è poco significativo), la riduzione della diuresi, la presenza di urine scure e concentrate e una generale sensazione di fiacchezza. Se quando si manifestano questi sintomi non si interviene bevendo acqua, la situazione può rapidamente aggravarsi con la comparsa di crampi muscolari, vertigini, secchezza delle labbra, degli occhi e delle mucose, aumento della temperatura corporea e della frequenza cardiaca, fino ad arrivare alla perdita di coscienza e, in condizioni estreme, alla morte.

Per contrastare questo pericolo è importante bere molto e in modo corretto, evitando comportamenti che possono mettere a rischio la nostra salute: ecco dieci cose da non fare se vogliamo essere certi di combattere efficacemente il rischio della disidratazione.

 

1. NON aspettare di avere sete per cominciare a bere

Quando il sintomo della sete fa la sua comparsa, il nostro corpo si trova già da qualche tempo in una condizione di squilibrio. Per questa ragione è importante abituarsi a bere piccole quantità di acqua nel corso di tutta la giornata, a prescindere dalla nostra percezione della sete. Il nostro fabbisogno medio è di circa due litri di acqua al giorno, e cresce con l’aumentare della temperatura, con lo svolgimento dell’attività fisica e con la presenza di condizioni fisiologiche particolari. Se ci accorgiamo di bere meno rispetto a questo fabbisogno dobbiamo correre subito ai ripari, anche se ci sembra di non avvertire lo stimolo della sete.

Desideri saperne di più sul fabbisogno giornaliero di acqua? Ne abbiamo parlato in modo approfondito in questo post.

2. NON fare attività fisica prolungata senza idratarsi, specie durante l’estate e nelle ore calde

Svolgere attività fisica fa bene alla salute, ma quando si pratica sport il corpo suda e quindi disperde liquidi che vanno immediatamente reintegrati (se possibile già mentre si sta compiendo lo sforzo fisico, altrimenti subito dopo). Questa indicazione è valida in tutte le stagioni, ma va tenuta presente in modo particolare durante l’estate, stagione in cui sarebbe anche preferibile evitare di allenarsi o praticare sport nelle ore più calde, per evitare di sudare esageratamente.

 

3. NON esporsi al sole per troppo tempo

Avere un’abbronzatura invidiabile è un desiderio comune a molti, ma trascorrere troppo tempo fermi sotto il sole può portare il corpo a disidratarsi. L’irraggiamento diretto da parte del sole, infatti, fa sì che il nostro corpo disperda liquidi anche se non sta compiendo alcuna attività fisica. In questo caso, per di più, la disidratazione avviene in modo più lento e quindi più insidioso: se facciamo sport e sudiamo siamo consapevoli di doverci reidratare, mentre se ci addormentiamo sotto il sole corriamo il rischio di accorgerci della situazione solo quando ormai è troppo tardi. È importante essere consapevoli di questo pericolo e ricordarsi di idratarsi correttamente, evitando se possibile di esporsi al sole per troppo tempo, specie nelle ore più calde.

 

4. NON bere troppa acqua in una volta

Bere acqua è importante, ma per godere di tutti i benefici di una corretta idratazione è importante anche bere nel modo giusto, evitando di ingerire troppa acqua in un unico momento (magari perché ci siamo resi conto di aver bevuto poco nel corso della giornata e vogliamo in qualche modo “recuperare”). Se introduciamo nel corpo una quantità eccessiva di acqua tutta insieme, il nostro organismo provvederà subito a inviarne una parte ai reni e quindi alla vescica, per tentare di riequilibrare l’eccessivo apporto di liquidi, e quindi l’acqua verrà eliminata senza poter entrare in circolo. Questo può portarci ad avere una percezione sbagliata di quanto abbiamo realmente bevuto, falsando il nostro fabbisogno.

 

5. NON bere acqua troppo fredda

D’estate cresce il desiderio di bere bevande rinfrescanti, magari ulteriormente raffreddate con l’aggiunta di cubetti di ghiaccio, ma sarebbe meglio cercare di resistere a questa tentazione ed evitare di assumere bevande eccessivamente fredde. L’acqua fredda, infatti, è più difficile da assorbire, perché il nostro corpo prima di assimilarla deve riuscire a portarla alla temperatura ottimale, che è vicina a quella dell’ambiente. Se avvertiamo caldo, quindi, l’acqua fredda non servirà a “rinfrescarci” in modo più veloce, ma ci esporrà piuttosto al rischio di una congestione dovuta all’eccessivo sbalzo di temperatura all’interno dello stomaco: meglio bere acqua a temperatura ambiente o leggermente rinfrescata.

 

6. NON esporsi a correnti d’aria

La sudorazione, fondamentale per raffreddare il nostro corpo e mantenerlo alla temperatura ottimale, è uno dei segnali che ci mettono in allarme e ci fanno capire che stiamo andando incontro alla disidratazione. Se però, dopo aver sudato, ci esponiamo a correnti d’aria che ci asciugano rapidamente, questo messaggio del nostro fisico può passare in secondo piano, facendoci credere di non aver bisogno di reintegrare i liquidi dispersi.

 

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7. NON trascurare i sintomi di condizioni patologiche come il vomito o la diarrea

Il vomito e la diarrea sono due delle condizioni che possono più facilmente causare disidratazione. Indipendentemente dalla causa che provoca questi sintomi – che va identificata e curata con l’aiuto del medico – quando si soffre di problemi gastrointestinali è importantissimo ricordarsi di bere abbondanti quantità di acqua, per reintegrare i liquidi persi e aiutare il corpo a riprendersi.

 

8. NON assumere diuretici senza stretta supervisione medica

I farmaci diuretici vanno assunti su indicazione e sotto controllo medico, senza mai abusarne. Quando si assumono farmaci di questo tipo si va incontro a un particolare tipo di disidratazione, detta “ipertonica” perché in proporzione si disperdono più liquidi che sali minerali, che provoca gravi rischi per la salute, che può causare problemi cardiaci (prolasso della valvola mitrale) e renali.

 

9. NON alimentarsi in modo bilanciato

L’alimentazione può incidere in modo significativo sul benessere del nostro corpo, ed è importante seguire sempre una dieta bilanciata che fornisca al nostro organismo tutti i nutrienti necessari per il suo fabbisogno. I cibi svolgono un ruolo fondamentale anche nel garantirci una corretta idratazione: alcuni alimenti – come l’alcool, le bevande eccitanti che contengono caffeina, la frutta essiccata – favoriscono la diuresi, mentre una dieta eccessivamente ricca di proteine può contribuire a disidratarci, dal momento che per disgregare le molecole complesse delle proteine il corpo consuma quasi il doppio dell’acqua necessaria per assimilare i carboidrati o i grassi. Una dieta variata, ricca di frutta, verdura e latticini è un’alleata essenziale per garantirci sempre una corretta idratazione.

 

10. NON controllare l’assunzione di acqua di bambini e anziani

Un’ultima indicazione riguarda i comportamenti da tenere nei confronti delle categorie di persone più esposte al rischio di disidratarsi, ovvero i bambini e gli anziani. Sappiamo che per loro lo stimolo della sete è spesso un indicatore impreciso e soggettivo, che si manifesta poco e tardi, quindi non si può dare per scontato che sappiano auto-regolarsi bevendo la quantità di acqua necessaria a soddisfare il loro fabbisogno. Per questa ragione è importante accertarsi che i bambini e gli anziani stiano a riposo e all’ombra nelle ore più calde della giornata, quando il rischio di disidratarsi è maggiore. Inoltre, non bisogna dimenticare di offrirgli acqua a intervalli regolari, in modo che possano reintegrare i liquidi persi anche se non avvertono lo stimolo a bere.

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