Il Blog di Fonte Margherita

A bere correttamente si impara da piccoli: ecco qual è l’acqua migliore per i neonati

Scritto da Fonte Margherita | 9-mag-2024 14.44.01

Introduzione

L’acqua che assumiamo attraverso la dieta ha un ruolo centrale nell’aiutarci a far crescere il nostro benessere, indipendentemente dalla nostra età e dalle nostre condizioni fisiche. Bere in modo corretto è fondamentale in tutte le fasi della vita, ma assume un’importanza del tutto particolare durante l’infanzia. Anche i neonati e i lattanti, infatti, hanno uno specifico fabbisogno idrico, e accertarsi che assumano la gusta quantità di acqua (e quindi la corretta quantità di sali minerali disciolti in essa) è fondamentale per la loro crescita.

Non va dimenticato che, nell’organismo dei neonati, la percentuale di acqua in rapporto al peso corporeo è significativamente più alta che negli adulti: alla nascita il corpo di un neonato è composto per il 75% di acqua, percentuale che si abbassa negli anni fino a stabilizzarsi attorno a 60% quando si diventa adulti. Anche per questa ragione è importante non trascurare l’idratazione dei più piccoli, che possono crescere nel migliore dei modi solo ricevendo tutta l’acqua di cui hanno bisogno per mantenere in perfetta efficienza il loro organismo.

Di quanta acqua ha bisogno un neonato?

I neonati, almeno fino ai 4-6 mesi di vita, si nutrono esclusivamente di latte materno o in formula, alimento attraverso cui riescono a soddisfare completamente il loro fabbisogno idrico. Questo fabbisogno, secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), corrisponde ad almeno 100 ml di acqua per ogni chilo di peso nel caso di bambini di età inferiore ai sei mesi, e si stabilizza attorno agli 800-1000 ml al giorno nei bambini di età compresa tra i sei mesi e l’anno di età.

I bambini allattati al seno ricevono la quantità di acqua e minerali di cui hanno bisogno tramite il latte materno (che è composto per quasi il 90% proprio di acqua!), mentre se si utilizza latte in polvere è necessario prestare attenzione alla qualità dell’acqua con cui si prepara il biberon, dal momento che tutti i minerali disciolti in essa passano automaticamente nell’organismo dei più piccoli.

Finché i neonati si nutrono esclusivamente di latte non è necessario fargli bere altra acqua oltre a quella che assumono con la poppata. È importante, invece, introdurre gradualmente l’abitudine a bere acqua a partire dal momento in cui si inizia lo svezzamento proponendo ai piccoli alimenti come la frutta, in una fase in cui comunque il latte ha ancora un ruolo predominante nella loro dieta. In questo modo i bambini hanno la possibilità di abituarsi poco per volta al sapore e alla consistenza dell’acqua – che sono molto diversi da quelli del latte – in una fase in cui comunque possono soddisfare senza problemi il loro fabbisogno idrico attraverso le poppate.

Se i piccoli non hanno bisogno di altra acqua oltre a quella che assumono tramite il latte, va invece sottolineato che le mamme che allattano devono prestare particolare attenzione alla propria idratazione. L’EFSA raccomanda alle donne in allattamento di bere ogni giorno circa 700 ml di acqua in più rispetto al loro fabbisogno idrico consueto (che sale quindi a circa due litri e mezzo di acqua al giorno).

Come scegliere l’acqua migliore per l’alimentazione dei più piccoli

L’acqua ideale per l’alimentazione dei neonati deve garantire un corretto apporto di sali minerali, tenendo conto allo stesso tempo del delicato equilibrio del loro organismo e in particolare della necessità di non sovraccaricare di lavoro i reni. Inutile dire che l’acqua deve anche essere microbiologicamente pura, quindi non contaminata da microorganismi pericolosi per la salute.

Per essere certi che l’acqua fornisca la giusta quantità di sali minerali ai neonati allattati con latte in polvere o ai lattanti che stanno iniziando lo svezzamento, è consigliabile preferire acqua oligo-minerale (quindi con residuo fisso inferiore ai 500 ml per litro). La scelta migliore è quella di acqua con residuo fisso non superiore ai 150 ml per litro: utilizzando acqua di questo tipo, anche tenendo conto della formulazione del latte artificiale, i più piccoli hanno la possibilità di assumere la quantità di minerali di cui hanno bisogno, senza sovraccaricare di lavoro il loro organismo in crescita.

Il residuo fisso è un parametro importante di cui tenere conto nella scelta dell’acqua migliore per i neonati, ma non è l’unico elemento a cui prestare attenzione. Altrettanto importante è scegliere un’acqua con basso contenuto di sodio (preferibilmente, meno di 10 mg per litro), che oltre a causare ritenzione idrica può mettere sotto sforzo i reni in formazione dei bambini molto piccoli, favorendo la formazione di calcoli.

Le acque con elevato tenore di calcio sono, al contrario, molto adatte per l’alimentazione dei neonati, dal momento che questo elemento è fondamentale per il corretto sviluppo delle ossa e dei denti e favorisce l’attività muscolare. Il calcio presente nell’acqua si trova in una forma altamente biodisponibile, quindi molto facile da assimilare, ed è per questo che l’acqua può essere un alleato prezioso per la crescita del sistema scheletrico dei più piccoli.

Anche gli altri minerali disciolti nell’acqua svolgono un ruolo importante nella crescita dei neonati: il magnesio aiuta a tenere sotto controllo la funzionalità dell’intestino, mentre il potassio regola la trasmissione degli impulsi nervosi e il ferro previene l’anemia. Questi elementi sono presenti nel latte materno e nella formulazione del latte in polvere, ma possono essere opportunamente integrati tramite la scelta di un’acqua adatta ai neonati, che contenga tutti questi sali minerali nella giusta quantità.