Un’acqua che nasce in un territorio unico: alla scoperta delle Piccole Dolomiti

Fonte Margherita

Le acque, ormai lo sappiamo bene, non sono tutte uguali: da ogni fonte sgorga un prodotto unico e particolare, dotato di caratteristiche organolettiche proprie che ne determinano il sapore e che dipendono dalla differente quantità di sali minerali e oligoelementi disciolti in esso.

Leggendo con attenzione l’etichetta possiamo scoprire con precisione la composizione dell’acqua che stiamo per consumare ma, soprattutto, possiamo conoscere un dato ancora più essenziale: il nome della fonte da cui viene il prodotto, e di conseguenza il luogo in cui ha acquisito le sue caratteristiche organolettiche uniche.

Le acque di Fonte Margherita nascono nelle Piccole Dolomiti, un territorio di grande bellezza naturalistica caratterizzato dalla presenza di molte fonti d’acqua, note da secoli per la loro qualità e per le loro proprietà curative. Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche che rendono queste montagne così speciali.

 

Cime e itinerari delle Piccole Dolomiti

Le Piccole Dolomiti sono un gruppo di rilievi sviluppato tra le province di Verona, Vicenza e Trento, di cui fanno parte il Massiccio del Pasubio, la Catena del Sengio Alto, il Gruppo del Carega e la Catena Zevola-Tre Croci. Fanno parte delle Prealpi Vicentine e devono il loro nome al minerale che le caratterizza, la dolomia, che abbonda anche nelle Dolomiti maggiori.

Questo particolare gruppo montuoso è definito “piccolo” perché l’altezza massima raggiunta dalle sue vette è di 2259 metri s.l.m., ma l’altitudine non particolarmente pronunciata non toglie nulla alla bellezza di queste cime, caratterizzate dalla presenza di pareti e guglie perfette per gli amanti delle scalate, e da suggestivi crepacci molto ripidi.

Le Piccole Dolomiti sono la meta ideale per chi vuole mettersi alla prova scalando pareti di roccia, ma sono perfette anche per gli amanti delle passeggiate in montagna, dal momento che ospitano itinerari di differenti difficoltà e offrono panorami e scenari molto affascinanti. Nelle giornate limpide, passeggiando sulle Piccole Dolomiti è possibile abbracciare con lo sguardo l’intera pianura Veneta arrivando a scorgere in lontananza Venezia, la sua laguna e il mare Adriatico.

La storia recente delle Piccole Dolomiti contribuisce a completare il loro fascino: queste montagne, infatti, durante la Prima Guerra Mondiale sono state teatro di eventi bellici di grande importanza, e molte delle fortificazioni realizzate dall’esercito italiano sono tuttora visibili, trasformate in itinerari interessanti dal punto di vista naturalistico, storico e alpinistico. Il più famoso di questi itinerari è la celebre “Strada delle 52 gallerie” (detta anche “Strada della Prima Armata”), che si estende per oltre 6,5 km e che è caratterizzata dalla presenza di oltre 2 km di gallerie scavate nella roccia, veri e propri capolavori di ingegneria bellica. Questo dedalo di cunicoli è particolarmente impressionante se si considera che le gallerie – tutte con significative pendenze e caratterizzate dalla presenza di curve, tornanti e percorsi che si avvitano su sé stessi – sono state realizzate in pochissimo tempo, con mezzi rudimentali e in una situazione estremamente precaria.

 

Le acque delle Piccole Dolomiti

L’abbondanza di acqua è uno dei tratti distintivi delle Piccole Dolomiti, che devono la loro caratteristica conformazione fatta di pareti di roccia quasi verticali e stretti canaloni proprio alla presenza di corsi d’acqua che, scavando la dolomia, creano spaccature nella pietra.

La qualità e la purezza delle acque di questa zona sono note fin dal Seicento, periodo in cui vennero scoperte in questo territorio le prime fonti di acqua minerale. Per tutto l’Ottocento e per gran parte del Novecento le Piccole Dolomiti hanno ospitato alcuni dei centri termali più importanti d’Europa, frequentati da importanti personalità dell’epoca tra cui spicca il nome della Regina Margherita di Savoia, a cui non per caso sono dedicate due diverse fonti (l’omonima Fonte Margherita e la Fonte Regina-Staro).

Le acque delle Piccole Dolomiti venivano bevute, inizialmente, a scopo curativo nell’ambito dei trattamenti termali, e venivano quindi vendute negli stabilimenti e nelle farmacie del luogo. La particolarità di queste acque risiede nella loro diversa composizione di minerali, che varia sensibilmente da fonte a fonte e che permetteva a ogni paziente che si recava alle terme di trovare l’acqua adatta a sé: le Piccole Dolomiti ospitano infatti fonti di acqua minimamente mineralizzata – come l’acqua Sorgente Alba e la Fonte Margherita – fonti caratterizzate da un particolare equilibrio nei minerali presenti – come l’Acqua Azzurra – e fonti da cui sgorgano acque riccamente mineralizzate, da assumere con precauzione e sotto controllo medico.

Questa varietà nella mineralizzazione è dovuta alla ricchezza della dolomia e delle altre rocce (calcari, marne, basalti) che compongono queste montagne e che tutte le acque delle Piccole Dolomiti attraversano, arricchendosi di minerali, prima di sgorgare alla sorgente con un elevatissimo grado di purezza.

 

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